Lares (2-3/2021)
a cura di Fabiana Dimpflmeier
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a cura di Fabiana Dimpflmeier
Numero monografico di Lares (2-3/2021)
La storia dellโantropologia italiana durante il periodo interbellico รจ, per buona parte, da scrivere. Si tratta di una storia che ha le sue radici nella fine dellโOttocento e nei primi del Novecento e che si intreccia a piรน livelli e secondo diverse declinazioni con lโavvento e il consolidarsi del regime fascista e la sua politica culturale e coloniale; รจ una storia che ha propaggini che si estendono ben oltre la fine della Seconda Guerra Mondiale, a volte nel segno della continuitร piuttosto che della rottura; ed รจ una storia in relazione alla quale si sono sviluppati gli studi demoetnoantropologici italiani del dopoguerra e determinate rappresentazioni e narrazioni del nostro passato (e futuro) disciplinare. Nellโottica di uno sforzo critico e storiografico che superi gli isolati tentativi di analisi del periodo e ne favorisca una migliore comprensione, gli autori dei saggi di questo monografico riflettono su figure e momenti salienti della nostra storia disciplinare in campo antropologico, folklorico e coloniale, prestando particolare attenzione alle diverse modalitร di costruzione e partecipazione alla cultura fascista. Il proposito รจ quello di fare luce sullโantropologia italiana durante il Ventennio fascista, a partire dalla constatazione che alcune domande, quale quella dei rapporti tra antropologia e fascismo, sono rimaste inevase o addirittura inespresse per lungo tempo. Ne emerge la consapevolezza che ricostruire la storia dellโantropologia tra le due guerre significa anche rileggere la storia della disciplina come ci รจ stata tramandata, riconoscerne le lacune e contestualizzare certe scelte e omissioni dei nostri maestri, per quanto non condivisibili.
Interventi di: Fabio Mugnaini, Fabiana Dimpflmeier, Stefano Cavazza, Nino Blando e Rosario Perricone, Alessandro D’Amato, Claudio Pogliano, Antonino Colajanni, Gianni Dore, Leonardo Piasere.