In uno spazio di progettualità per il futuro condizionato in tutte le società dal prolungarsi degli effetti della pandemia mondiale, il campo delle economie, degli immaginari e delle tecnologie ci sembra fortemente segnato dalla dimensione della virtualità in rapporto al reale.
Il panel che proponiamo intende discutere le modalità̀ di inscrizione del corpo nelle realtà̀ miste prodotte dall’interazione fra realtà̀ primaria e realtà̀ aumentate e/o virtuali. In questa dimensione ci sembra che emergano nuovi linguaggi e nuovi processi di “rimediazione” e “ipermediazione” in contesti applicativi specifici che prevedono metodi collaborativi e costruzione di mappe in realtà̀ aumentata partecipata. Esistono numerose esperienze di realtà̀ aumentata, da immagini a 360° su diversi dispositivi e media (smartphone e documentari interattivi) che ci permettono di estendere la sensorialità dei mondi rappresentati, con la loro capacità di produrre immersivamente il senso del luogo e dell’appartenenza. Ci sembra importante interrogarci sul modo in cui l’esperienza della realtà̀ aumentata possa cambiare la percezione del rapporto fra soggetti e ambiente e quali tipi di relazioni si possano attivare dalla condivisione di tale esperienza. Ad esempio, in che modo la realtà̀ aumentata può sollecitare e permettere di condividere sensorialmente le memorie culturali e personali? Nel rapporto fra mondi reali e mondi virtuali Second Life è un’esperienza che porta a domandarsi: in che modo la corporalità̀ agisce nell’espressione delle identità̀ personali e culturali, e in generale nelle relazioni interpersonali in cui è in gioco la costruzione e la ricostruzione dell’identità̀?
Sollecitiamo contributi su contesti specifici, come:
1. le pratiche artistiche interattive dirette a sollecitare nel fruitore coinvolgimento sensoriale;
2. le transizioni di genere e le trasformazioni del Sé e del corpo;
3. l’abitare come pratica di inscrizione del corpo nel mondo virtuale;
4. la condivisione e la “rimediazione” di immagini;
5. il design come creazione di oggetti virtuali che producono sensazioni e innescano relazioni con gli altri e con l’ambiente.
Ci pare utile impostare la discussione su un piano interdisciplinare per poter connettere l’indagine etnografica alla psicologia, alla storia e teoria dell’arte e alla riflessione filosofica di matrice fenomenologica, anticartesiana ed ecologica. Tale dialogo potrà̀ produrre sia ulteriori riflessioni sulla filosofia del corpo e della mente sia nuova consapevolezza metodologica e nuove critiche autoriflessive sullo statuto e i metodi delle scienze sociali per lo studio della realtà̀ mista.
Keywords: realtà mista, identità multiple, arti visive, corpo, sensi
Riferimenti bibliografici
- Boellstorf, Tom. 2008. Coming of age in second life: an anthropologist explores the virtually human. Princeton University Press;
- Westmoreland, Mark R. “360° Video”. 2020. In P. Vannini (ed). The Routledge International Handbook of Ethnographic Film and Video. London and New York. Routledge, pp. 255-265.
- Varela, Francisco – Thompson, Evan – Rosch, Eleonor
1991 La via di mezzo della conoscenza. Le scienze cognitive alla prova dell’esperienza, Milano, Feltrinelli. - Pink, Sarah. 2009. Doing Sensory ethnography. London. Sage Publications.