P36: Stiamo vivendo la fine del futuro ‘a buon mercato’? Comunità locali e native di fronte all’urgenza di un futuro concreto

Are we experiencing the end of a cheap future? Local and native communities facing an urgent concrete future

Cristiano Tallè (Università L’Orientale di Napoli)

Lingue: Italiano

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Italiano

Jason Moore (2015) si chiede se la crisi ecologica che stiamo vivendo – sempre più pervasiva e perturbante nelle sue manifestazioni ubique (cambiamenti climatici, disastri, pandemie) – ci stia mettendo di fronte alla fine concreta della ‘Natura a buon mercato’, ovvero una natura esterna, gratuita, a disposizione e ‘disinteressata’ (materie prime, energia, cibo, forze lavoro, nature vergini da sfruttare o conservare), co-prodotto storico di un’economia-mondo fondata sul diritto illimitato all’accumulazione e al traffico delle merci su scala planetaria. Con la fine della redditività spensierata di una natura a buon mercato, stiamo sperimentando forse anche la fine del ‘futuro a buon mercato’, ovvero di un avvenire astratto dagli ambienti di vita, in cui progettare o spostare a piacimento traguardi, azioni, obiettivi; un tempo percepito ed immaginato come liscio e lineare, anch’esso a disposizione.
Sulla base e con gli strumenti dell’esperienza etnografica, questo panel vuole invitare a riflettere sulle percezioni, esperienze e rappresentazioni della ‘fine del tempo a disposizione’ (Danowski, Viveiros de Castro 2017), sopraffatto dalle agentività incontrollate e perturbanti degli ambienti che abitiamo e da cui sempre più spesso ci sentiamo abitati (Ingold 2011).
Comunità locali di vecchio e nuovo radicamento (in contesti nazionali ‘post-colonizzatori’) e comunità indigene (in contesti nazionali ‘post-colonizzati’) sono forse quelle meglio posizionate nel percepire l’urgenza di elaborare strategie e forme alternative/innovative di convivenza ambientale e per cominciare a generare prospettive di ‘futuro concreto’ a partire dalle metamorfosi e dal degrado dei propri ambienti di vita (Tsing 2015).

Keyword: natura a buon mercato, crisi ecologica, ambienti di vita, fine del tempo, comunità

Riferimenti bibliografici

  • Denowski D., Viveiros de Castro E., 2017, Esiste un mondo a venire? Saggio sulle paure della fine, Nottetempo, Milano.
  • Ingold T. 2011, Being Alive: Essays on Movement, Knowledge and Description, Routledge, London, UK.
  • Moore J., 2015, Ecologia-mondo e crisi del capitalismo. La fine della natura a buon mercato, ombre corte, Verona.
  • Tsing A. L, 2015, The Mushroom at the End of the World: On the Possibility of Life in Capitalist Ruins, Princeton University Press, Princeton.

English

Jason Moore (2015) wonders if the ecological crisis we are experiencing – increasingly pervasive and perturbing in its ubiquitous manifestations (climate change, disasters, pandemics) – is confronting us with the concrete end of ‘cheap Nature’; that is an external nature, free and available (raw materials, energy, food, workforce, virgin natures to be exploited or preserved) as a historical co-product of a world-economy founded on the unlimited right to accumulate and trade goods on a planetary scale. Along with the end of the carefree profitability of the cheap nature, we are perhaps also experiencing the end of the ‘cheap future’, that is a future abstracted from living environments, in which to plan or shift goals at will; a time perceived and imagined as fluid, linear and available.
This panel wants to invite to reflect – based on ethnographic experiences – on the perceptions, experiences and representations of the ‘end of available time’ (Danowski, Viveiros de Castro 2017), that is, a time overwhelmed by the uncontrolled and disturbing agencies of the environments we inhabit and from which we feel more and more inhabited (Ingold 2011). Old and new-rooted local and indigenous communities (in ‘post-colonizing’ and ‘post-colonized’ national contexts) are perhaps best placed to perceive the urgency of developing environmental coexistence alternative/innovative strategies and ways, and to begin to generate new prospects for a ‘concrete future’, starting from the metamorphosis and degradation of their living environments (Tsing 2015).

Keywords: cheap nature, ecological crisis, living environments, end of time, communities

References

  • Denowski D., Viveiros de Castro E., 2017, Esiste un mondo a venire? Saggio sulle paure della fine, Nottetempo, Milano.
  • Ingold T. 2011, Being Alive: Essays on Movement, Knowledge and Description, Routledge, London, UK.
  • Moore J., 2015, Ecologia-mondo e crisi del capitalismo. La fine della natura a buon mercato, ombre corte, Verona.
  • Tsing A. L, 2015, The Mushroom at the End of the World: On the Possibility of Life in Capitalist Ruins, Princeton University Press, Princeton.
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