P27: Temporalità specifiche: futuri territoriali tra pratiche e conoscenze nelle relazioni interspecie

Specific temporalities: territorial futures between practices and knowlewdge

Enrico Milazzo (Dottorando in Studi storici, geografici ed antropologici; Università di Padova), Christian Colella (PhD in Applied Sociology and Research Methodology – Università di Milano Bicocca), Collettivo Epidemia (Collettivo di ricerca indipendente)

Discussant: Valentina Bonifacio (Università Ca’ Foscari di Venezia)

Lingue: Italiano e inglese

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Italiano

Il panel intende esplorare le capacità di adeguamento, riconoscimento e negoziazione tra i collettivi ed il paesaggio (specie con le entità che lo abitano). Come Gramsci ci ricorda – i momenti di crisi facilitano la morte del vecchio ma rallentano l’arrivo del nuovo. All’interno del rapporto tra interpretazione delle trasformazioni ambientali e processi di territorializzazione, siamo interessati ad approfondire le pratiche di costruzione di futuri possibili, in particolare quelle soggiacenti alla comprensione di nuovi valori simbolici del territorio che includano le entità non umane entro le prospettive di mondi più-che-umani (Papadopoulos 2018).

ESPERIENZE DEL TEMPO
In primo luogo riteniamo essenziali le indagini che si concentrano sull’esperienza vissuta e incarnata del tempo (Lefebrve 2004), guidate da un approccio che guarda al futuro come present future, cioè radicato nel presente come dimensione poietica ancor più che simbolica. Non si chiede, cioè, di esclusivamente pensare o riflettere sul futuro ma di farlo attraverso quelle pratiche che nel presente, secondo Mandich, si riconnettono al concetto di ‘anticipazione pratica’, intesa come l’ordinaria esperienza di preoccupazione ed immersione nel a-venire (Bourdieu 1997).

MULTITEMPORALITÀ
Riteniamo inoltre di particolare interesse le esperienze comunitarie che attraverso le pratiche attuano una riconfigurazione della relazione tra umani e non-umani (intesa come “relazione di cura” descritta da Maria Pluig de la Bellacasa), auspicando una risemantizzazione del rapporto tra natura valoriale ed economica. Siamo interessati ad esplorare come l’inclusività dei non-umani entro la capacità immaginativa ed aspirativa delle realtà territoriali passi attraverso la pratica, capace di scardinare visioni antropocentriche del futuro. Ciò significa portare l’attenzione sui “ritmi temporali di mondi più che umani”, concentrarsi sulla immaginazione e materializzazione di futuri che “sono oscurati o marginalizzati come improduttivi nella spinta futuristica dominante”.

PERCORSI COLLETTIVI DELLA CONOSCENZA
Così come le pratiche materiali, anche le conoscenze in divenire possono orientare un processo di riterritorializzazione che abbia una relazione simbiotica con i non-umani. Se le più recenti prospettive di rilevanza accademica (more-than-human ontologies, human-soil relations and politics of care) possono costituire il centro di questa discussione, riflettere sulle progettualità future riguardo le conoscenze significa interrogarsi in particolare sulle modalità di produzione del ‘potere oracolare’ (Mcgoey 2019, 2021)- ossia, come possano i non umani controvertire i fenomeni di ignoranza strategica imposti da forme di egemonia tecnoscientifica.
Il panel accetta presentazioni e prospettive provenienti da ricerche -anche in corso- che indaghino il futuro come un risultato del pensare-con entità non umane, attraverso le pratiche ed attraverso le conoscenze, nel modo in cui gli obblighi eco-etici nell’Antropocene chiedono un’intensificazione del coinvolgimento nel fare tempo per temporalità specifiche (Bonifacio e Vianello 2020).

Keyword: Pratiche di cura; potere oracolare; temporalità interspecie; più-che-umano; futuri collettivi

Riferimenti bibliografici

  • Puig de la Bellacasa, Maria. 2017. Matters of care: speculative ethics in more than human worlds . Minneapolis: University of Minnesota Press.
  • Papadopoulos, Dimitris. 2018. Experimental Practice. Technoscience, Alterontologies, and More Than Social Movements . Durham : Duke University Press
  • Henri Lefebrve – Rhythmanalysis: Space, time, and everyday life. London: Continuum. Chicago 2004
  • Oracular power and the architects of the future: The Unknowers: How Strategic Ignorance Rules the World, by Linsey McGoey, London, Zed Books Ltd, 2019

English

The panel aims to explore the capacities for adaptation, recognition and negotiation between collectives and the landscape (especially with the entities that inhabit it). As Gramsci reminds us – moments of crisis facilitate the death of the old but slow the arrival of the new. Within the relationship between interpretation of environmental transformations and processes of territorialization, we are interested in exploring practices of constructing possible futures, particularly those underlying the understanding of new symbolic values of the territory that include non-human entities within the perspectives of more-than-human worlds (Papadopoulos 2018).

EXPERIENCES OF TIME
First and foremost, we deem essential investigations that focus on the lived and embodied experience of time (Lefebrve 2004), guided by an approach that looks to the future as ‘present future’, that is, rooted in the present as a poietic even more than symbolic dimension. In other words, we are not asked only to think or reflect on the future, but to do so through those practices that in the present, according to Mandich, are reconnected to the concept of ‘practical anticipation’, understood as the ordinary experience of concern and immersion in what’s forth-coming (Bourdieu 1997).

MULTITEMPORALITY
We also consider of particular interest the community experiences that through practices implement a reconfiguration of the relationship between humans and non-humans (understood as the ‘relationship of care’ described by Maria Pluig de la Bellacasa), advocating for a resemantization of the relationship between value and economic nature. We are interested in exploring how the inclusiveness of non-humans within the imaginative and aspirational capacity of territorial realities passes through practice, capable of disrupting anthropocentric visions of the future. This means bringing attention to the “temporal rhythms of more-than-human worlds,” focusing on the imagination and materialization of futures that “are obscured or marginalized as unproductive in the dominant futuristic thrust.”

COLLECTIVE PATHS OF KNOWLEDGE
As well as material practices, knowledge in the making can guide a process of reterritorialization that has a symbiotic relationship with non-humans.While the most recent perspectives of academic relevance (more-than-human ontologies, human-soil relations and politics of care) may be the focus of this discussion, reflecting on future projections regarding knowledge means questioning in particular the ways in which ‘oracular power’ (Mcgoey 2019, 2021). is produced -that is, how non-humans can counteract the phenomena of strategic ignorance imposed by technoscientific forms of hegemony.
The panel accepts presentations and perspectives from research -also in progress- that investigate the future as an outcome of thinking-with nonhuman entities, through practices and through knowledge, in the way that eco-ethical obligations in the Anthropocene call for an intensification of engagement in the making of time for specific temporalities (Bonifacio and Vianello 2020).

Keywords: Practices of care, oracular power, interspecific temporalities, more than human words, collective futures.

References

  • Puig de la Bellacasa, Maria. 2017. Matters of care: speculative ethics in more than human worlds . Minneapolis: University of Minnesota Press.
  • Papadopoulos, Dimitris. 2018. Experimental Practice. Technoscience, Alterontologies, and More Than Social Movements . Durham : Duke University Press
  • Henri Lefebrve – Rhythmanalysis: Space, time, and everyday life. London: Continuum. Chicago 2004
  • Oracular power and the architects of the future: The Unknowers: How Strategic Ignorance Rules the World, by Linsey McGoey, London, Zed Books Ltd, 2019
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