La vita ritrovata della parentela cui si riferiva il famoso articolo di James Faubion del 1996 ha immesso da tempo l’antropologia in un lungo cammino di interrogazioni scientifiche a partire da terreni di ricerca in cui la parentela è declinata in nuove relazionalità, soggettività e coreografie riproduttive (Thompson, 2007). I New Kinship Studies, attraverso un lavoro profondo di decostruzione, di revisione di categorie interpretative e di produzione di nuove sintesi teoriche, hanno ridato nuova fibra a un campo di studi, quello della parentela, tutt’altro che arretrato sotto i colpi dei cambiamenti in atto. Il decentramento da una dimensione genealogica e strutturale ad una dimensione centrata sull’etica (Faubion, 2001), il mutuo riconoscimento e la dimensione narrativa, sembra aver ricomposto un quadro teorico che non riusciva più a trovare un orizzonte di senso compiuto all’interno dei frame teorici precedenti e soprattutto sembrava aver perso aderenza con la vita reale (McKinnon, Cannell 2013). Mai come ora le questioni legate alla sfera familiare e intima, come le scelte matrimoniali, di famiglia, procreative investono il campo delle politiche sociali, dell’innovazione scientifico-tecnologica, dell’etica dei legami sociali.
La bassa natalità, le nuove culture riproduttive sembrano essere il vero inciampo di molti paesi occidentali, nonché il terreno di produzione di nuove gerarchie di potere fra individui, gruppi e nazioni. I discorsi sulla denatalità spesso esprimono ideologie neo-nazionaliste e relazione neocoloniali fra paesi del nord “depressi” da bassissimi tassi di fecondità, a volte sotto la soglia del rimpiazzo generazionale, e paesi del sud del mondo ancora attestati verso alti tassi di fecondità. All’interno dei singoli Stati nuovi rapporti di dominio si generano fra soggetti posti all’apice della legittimità riproduttiva (bianchi, borghesi, eterosessuali) e soggetti messi ai margini, se non del tutto fuori legittimità, pensiamo ad esempio all’Italia, alle disuguaglianze dei diritti riproduttivi sancite per legge fra soggetti etero e omosessuali. Inoltre, l’accelerazione delle trasformazioni contemporanee indotte dalla globalizzazione ha modificato ulteriormente le forme e gli immaginari delle relazioni parentali. Tra le tendenze in corso si segnalano: i processi transnazionali e più in generale la mediatizzazione delle relazioni che incidono profondamente sulle forme e i significati della mutualità e della cura; l’instabilità dei vincoli di coppia all’origine di una fragilizzazione delle relazioni parentali; le trasformazioni della domesticità direttamente implicate nella ridefinizione dell’intimità; il rapporto fra fertilità/infertilità che risulta fortemente modificato dagli sviluppi delle tecnologie riproduttive. Occorre considerare con attenzione anche la tendenza a slegare la percezione e il sentimento di essere e fare famiglia dal destino procreativo di coppia. Al contempo le pratiche di cura dispiegate nell’agire quotidiano sono riconoscibili anche nelle forme relazionali precarie, non normate, scarsamente definite dal punto di vista sociale.
La Pandemia in corso ha dato maggiore evidenza alle tendenze sopra citate spingendo l’antropologia a un esercizio riflessivo sperimentale declinato sull’accelerazione delle scomposizioni, contraddizioni, trasformazioni in atto e soprattutto sulla riformulazione dei suoi quadri teorici. Per cogliere le nuove sfide occorre decentrare lo sguardo e ripensare spazi, tempi, corpi, immaginari legati alla riproduzione biogenetica e sociale a partire da nuovi posizionamenti capaci di dare fibra e centralità a realtà per molto tempo messe ai margini della riflessione teorica, come le intimità non normative, le relazioni sociali non etero-normative fino al limite di inglobare situazioni che possono apparire “anti sistemiche”, come la scelta di non fare figli. Una prospettiva che porta a pensare il sistema dall’”antisistema”, dove anche la non riproduzione diventa opzione coerente all’interno di una parentela rinnovata in “multi-modal, multi-species, multi-situated practices” (Haraway, 2018), che ci interroga sull’ecologia della vita.
Si attendono contributi che, a partire da esperienze di ricerca o da analisi di carattere teorico-epistemologico, riflettano criticamente sulle questioni identificate nella presente call o su altre possibili declinazioni del tema proposto.
Keyword: relazionalità parentali, relazioni di cura, culture della riproduzione, domesticità, intimità non normative
Riferimenti bibliografici
- Faubion J., 2001, The Ethnics of Kinship: Ethnographic Inquiries, Rowman & Littlefield.
- Haraway D., 2018, Making Kin in the Chthulucene: reproducing multi-species, justice, in Clarke A. E., Haraway D. (eds.), Making Kin Not Population, Pricky Paradigm Press.
- McKinnon S., Cannell F., 2013, Vital Relations. Modernity and the Persistent Life of Kinship, SAR Press.
- Thompson C., 2007, Making Parents: the Ontological Choreography of Reproductive Technologies, MIT Press.