Su cosa si basa oggi l’autorevolezza della ricerca antropologica in un contesto in cui le richieste da parte di comitati etici mettono in campo prassi e riflessioni che non riconoscono l’autorità del singolo ricercatore? Per affrontare la questione etica in maniera critica è necessario assumere una posizione epistemologica di insubordinazione (Challand 2021) rispetto a quella che finora è stata la strategia condivisa di costruzione dell’autorità in seno alla disciplina.
È possibile trovare un consenso etico che riunisca gli intenti e gli obiettivi di ricerca, gli immaginari e gli orizzonti di senso a essa connessi in seno all’antropologia? Avere modelli condivisi è da pensare solo come un’imposizione metodologica che limita l’autonomia della ricerca o può essere considerata una risorsa? Pat Caplan (2003) osserva quanto l’etica sia al cuore delle prassi teoriche ed epistemologiche della disciplina e che non sia da intendere solo come l’obbligo di seguire linee guida.
La dimensione plurale della pratica antropologica, inserita in un contesto globale e messa in discussione dalle sfide contemporanee e dall’inevitabile incontro con le tecnologie, impone nuovi interrogativi etici relativi a come coniugare le responsabilità con la trasparenza. Sentiamo tra l’altro la necessità di un’onestà disciplinare sui fallimenti etici come ricercatori, creando uno spazio per imparare dai nostri errori.
Partendo da questi spunti, il panel invita a una discussione franca, onesta e necessaria sullo stato della formazione etica e della prassi in antropologia. In particolare accoglie contributi su: 1) la categoria analitica di etica come risorsa e come strumento epistemologico per attraversare molteplici relazioni; 2) l’urgenza di elaborare modelli sia in relazione alla pratica etnografica tradizionale sia alle nuove forme di ricerca in rete; 3) la formazione metodologica non solo teorica, necessaria a far sì che il campo non sia il luogo in cui si impara il mestiere; 4) la possibilità di costruire un’autorità disciplinare a sostegno di quella del singolo ricercatore; 5) la protezione, responsabilità e sicurezza (dei soggetti di ricerca, dei dati, del ricercatore stesso); 6) la conciliabilità di codici deontologici e pratiche di ricerca sul campo.
Invitiamo dunque a partecipare a una costruzione collettiva del nostro futuro disciplinare, per sostenere e sostenerci nei cambiamenti del presente con cuori saldi.
Keyword: Parole-chiave: deontologia, etica, standard etici, metodi di formazione, pratiche etnografiche.
Riferimenti bibliografici
- Biscaldi, A. (a cura di), 2017. Etiche della ricerca in antropologia applicata. Antropologia Pubblica. 2(2).
- Caplan, P. 2003. The ethics of anthropology: debates and dilemmas. London. Routledge.
- Challand, B., 2021. “Ethics and Safety in Dissemination and Restitution”, METARESPS Online Roundtables Methodological Aspects of Research Ethicsand Safetyin Political Studies organized by Sigillò E. and Mattoni A., Department of Political and Social Sciences, University of Bologna.
- LeCompte M.D, Schensul J., 2015. Ethics in ethnography. A mixed methods approach. AltaMira Press, Lanham, Boulder, New York, London.