P21: Futuri in/sostenibili: Il volto nascosto della “transizione ecologica”

Un/sustainable futures: The hidden abode of the “ecological transition”

Proponenti: Lorenzo D’Angelo (University of Hamburg), Antonio Maria Pusceddu (Centro em Rede de Investigação em Antropologia – Instituto Universitário de Lisboa)

Discussant: Eleanor Fisher (The North Africa Insitute)

Lingue: Italiano e inglese

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Italiano

Negli ultimi decenni, la diffusione mondiale dei movimenti per la giustizia climatica ha riposizionato la crisi ecologica al centro delle preoccupazioni dell’opinione pubblica, proprio mentre i dibattiti accademici su Antropocene, sostenibilità, estrattivismo, economia circolare e decrescita travalicavano gli ambiti specialistici. Tuttavia, malgrado la crescente consapevolezza di vivere in un pianeta danneggiato, rimane una questione aperta capire come immaginare e dare concretamente forma a futuri alternativi sostenibili, basati su una radicale ridefinizione delle relazioni ecologiche tra umani e non umani.
A livello istituzionale, le politiche e gli orientamenti nazionali e sovranazionali sottolineano l’esigenza pressante di sistemi economici più “sostenibili” dal punto di vista ambientale. La pandemia da Covid-19 ha dato ulteriore slancio alla narrativa sulla “transizione ecologica” volta a progettare e orientare la conversione “verde” della tecnologia per la produzione energetica e agro-alimentare, per i trasporti e le telecomunicazioni. Un tale processo di ristrutturazione sta ridisegnando la domanda crescente di risorse “naturali”, incidendo profondamente su attività come l’estrazione mineraria, l’agricoltura e la pesca. Ciononostante, la geografia diseguale dell’estrazione globale, che sostiene materialmente i processi di conversione tecnologica, è spesso occultata da continui riferimenti all’economia digitalizzata, alla mobilità elettrica e alla decarbonizzazione intesi come pilastri cruciali della “transizione ecologica”. Le innovazioni tecnologiche appaiono come un modo per risolvere problemi specifici senza mettere in discussione – quando non rafforzando – disuguaglianze e violenze sociali, economiche e ambientali.
Questo panel si propone di esplorare il volto nascosto della “transizione ecologica”. Sono benvenute proposte che esaminino come i processi di ristrutturazione “verde” configurino nuove frontiere di espropriazione e accumulazione, mantenendo intatte le premesse della crisi attuale. In questa ottica, sono incoraggiate proposte con un taglio etnografico che affrontino le contraddizioni e le complessità alla base della costruzione sociale e materiale dei futuri in/sostenibili e che esplorino cosmologie alternative o immaginari e pratiche non capitaliste di sostenibilità e di transizione equa e giusta. Tra i potenziali temi di analisi:
• la costruzione sociale e politica di risorse definite come “verdi”, “pulite” o “equo-solidali”;
• il ruolo di specifiche innovazioni tecnologiche nella narrazione sulla “transizione ecologica”;
• il modo in cui le politiche sulla sostenibilità influenzano economie, regimi lavorativi e ambienti;
• la moralizzazione ambientale delle “risorse naturali” (secondo una logica di costi e benefici per il futuro del pianeta);
• pratiche e narrazioni non estrattive o “post-estrattive” volte a riconfigurare le relazioni tra umano e non-umano;
• frizioni e conflitti generati dalle contraddizioni della “transizione ecologica”.

Keyword: crisi ecologica; disuguaglianza socio-ambientale; estrattivismo e post-estrattivismo; relazioni umano/non-umano; sostenibilità

English

Over the last few decades, the worldwide spread of climate justice movements contributed to pushing the ecological crisis to the core of public concerns, while academic debates on the Anthropocene, sustainability, extractivism, circular economy, and degrowth have made inroads also into non-academic audiences. All these debates variously address the need for global systemic changes based on alternative economies and ecological relationships between humans and non-humans. However, despite the increasing awareness of living in a damaged planet, the question of how to imaginatively and practically realise alternative sustainable futures remains open.
At institutional levels, national and supra-national policy frameworks emphasise the pressing demand for more environmentally “sustainable” economic systems. The Covid-19 pandemic further boosted the narrative on “the ecological transition” aimed at designing and orienting the “green” conversion of technology for energy and agro-food production, transports, and communications. This restructuring process is already reshaping the growing demand of key “natural” resources, deeply affecting activities such as mining, farming, and fishing. Still, the uneven geography of planetary extraction that materially sustains this process is often disguised by the recursive claim of the digital economy, green procurement, electric mobility, and decarbonization as crucial pillars of the “ecological transition”. Against this background, technological innovations emerge as a way of fixing specific problems leaving unquestioned – or even enhancing – socio-economic and environmental violence and inequalities.
This panel aims to explore the hidden abodes of this “ecological transition”. It invites proposals that examine how processes of “green” restructuring emerge as a potential new frontier of dispossession and accumulation which leave untouched the very premises that brought us to the current situation. In this light, it encourages ethnographically informed proposals that address the contradictions and complexities underlying the social and material construction of un/sustainable futures, and that explore alternative cosmologies or non-capitalist imaginaries and practices of sustainability and just transition.
Possible topics include:
• the social and political construction of resources as “green”, “clean”, or “fair”;
• the role of specific technological innovations in the narrative of “ecological transition”;
• the way policies on sustainability affect livelihoods, labour regimes and environments;
• the environmental moralization of “natural resources” (according to a logic of costs and benefits for the future of the planet);
• non-extractive or “post-extractive” practices and narratives aiming at re-configuring human and non-human relations;
• frictions and conflicts generated by the contradictory entanglements of the “ecological transition”.

Keywords: ecological crisis; extractivism and post-extractivism; human/non-human relations; socio-environmental inequality; sustainability

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