Missione Etnologia per l’Oceania
Sapienza Università di Roma
Responsabilità scientifica: Matteo Aria (Sapienza Università di Roma)
Data di istituzione: 2022
Principali attività
La Missione Etnologia per l’Oceania del Ministero degli Esteri (MEO) nasce nel 2022. I programmi di ricerca riguardano le fondamenta storiche e culturali delle società tradizionali del Pacifico; i contatti dei ‘pasifika’; produzione del sapere occidentale e colonizzazione dell’immaginario polinesiano; i mutamenti, le risposte locali e le epistemologie indigene nell’Oceano Pacifico, i processi di patrimonializzazione, le strategie e le tattiche di rappresentazione della storia; le tradizioni e la “questione fondiaria”; lingue, letterature e pratiche artistiche nel Pacifico. Nel primo anno la ricerca si è svolta a Tahiti e in Nuova Zelanda.
Istituzioni locali e partenariati
Ambasciata di Wellington
Centre Culturel Jean-Marie Tjibaou
Centro di Ricerca e Documentazione sull’Oceania (CREDO) di Marsiglia
Center for Pacific Islands Studies, University of Hawai’i at Mānoa, Honolulu, Hawai’i
Observatoire dans le Pacifique des Expressions de la Démocratie (OPED)
Service de la Culture e du Patrimonie a Tahiti
Università della Nuova Caledonia
Università della Polinesia Francese
Università delle Isole Vanuatu
Iniziative in corso
Programma: – l’“idea” di “triangolo polinesiano”, con un focus particolare sui legami tra i Māori della Nuova Zelanda e i Māohi della Polinesia francese. Un esempio etnografico contemporaneo di questa “idea” può essere osservato nell’esperienza TUIA Encounters 250, una commemorazione organizzata nel 2019 dal Ministry for Culturale and Heritage per i 250 anni dai “primi incontri” a terra tra Māori e Pākehā (bianchi), nel 1769. Tuia 250 ha celebrato l’eredità del viaggio del capitano della marina britannica James Cook e del sacerdote navigatore Tupaia, un uomo originario di Raiatea che si imbarcò imbarcato con l’equipaggio inglese, che giunsero insieme in Nuova Zelanda dalla Polinesia francese; – la produzione del sapere occidentale e la colonizzazione dell’immaginario polinesiano; – il ruolo delle tradizioni nello Stato e l’importanza della “questione fondiaria”; – il “dono” e le relazioni con gli antenati; le logiche degli scambi e la distribuzione del potere; il ritorno alle economie tradizionali; – le strategie e le tattiche di rappresentazione della storia, la tensione tra il mostrare e il nascondere il proprio passato; – i processi di patrimonializzazione e le politiche Unesco; – le ethnographies of places, il discorso sul cambiamento climatico e sui rifugiati climatici, le forme di ecologia indigena; – l’economia dello sviluppo e l’economia estrattiva; le nozioni di governance e di sviluppo insulare.
Iniziative concluse
Località per il 2022: Wellington e Auckland, Nuova Zelanda; Isole Cook; Grande Terre, Nuova Caledonia; Isole della Società, Polinesia Francese; Isole Marchesi, Polinesia Francese; Upolu, Samoa. Ricognizioni di ambito. Questa inaugurale missione di ricerca della MEO ha avuto come scopo principale quello di dar vita a delle relazioni sia istituzionali sia informali con diverse realtà delle isole della Polinesia Francese, stabilendo al contempo importanti rapporti con altri contesti oceaniani. Nello specifico, la realizzazione di simili obiettivi è stata possibile grazie alla partecipazione (come relatore e discussant) al convegno internazionale Pacific way, 50 ans après (costruito intorno alla famosa espressione formulata nel 1970 alle Nazioni Unite da Ratu Sir Kamisese Mara, allora leader delle Fiji, primo Paese del Pacifico meridionale a ottenere l’indipendenza) che si è svolto a Tahiti tra il 18 e il 20 ottobre. Tale evento – organizzato dall’Università della Polinesia Francese e dal Centro di Ricerca e Documentazione sull’Oceania (CREDO) di Marsiglia, in collaborazione con l’Australian National University, l’Écoles des Hautes Études e l’Ambasciata francese in Nuova Zelanda, Isole Cook e Samoa – ha visto la presenza di studiosi e studiose provenienti da Nuova Zelanda, Australia, Nuova Caledonia, Samoa, Vanuatu, Fiji, nonché dei rappresentanti politici di alcune di questi mondi. Il convegno e il soggiorno nel capoluogo polinesiano sono stati così l’occasione per far conoscere la MEO, tra gli altri, al Presidente della Polinesia Francese (Edouard Fritch), al Ministro degli Esteri dell’Australia (Hon Penny Wong), nonché al Presidente della nascente Università delle isole Vanuatu (Jean-Pierre Nirua); al contempo, hanno consentito di confermare o di avviare i passi per futuri accordi di collaborazione istituzionale e di ricerca. Tra i risultati più significativi di questi incontri si segnala la creazione dell’Observatoire dans le Pacifique des Expressions de la Démocratie (OPED), allo scopo di identificare meglio le difficoltà e i successi, o i successi emergenti, dell’appello di Ratu Mara del 1970 a far sì che “persone di origini, opinioni e culture diverse possano vivere e lavorare insieme per il bene di tutti”. Di tale osservatorio la MEO è diventata parte strutturale, contribuendo a individuare i modi (pacifici e democratici) in cui si sono (o non si sono) costruiti percorsi di “destino comune” e nuove forme di cittadinanza ed espressioni culturali in grado di gestire, superare, “inglobare” le disuguaglianze. Parallelamente, gli scambi con il Presidente e il Vicepresidente dell’Università della Polinesia Francese hanno permesso di rinnovare gli Accordi Quadro e gli accordi Erasmus, nonché di sviluppare la messa in campo del progetto su l’IndoPacific da proporre all’Horizon Unit Grant del 2023, in stretta collaborazione con diverse Università europee e del Pacifico. Il soggiorno a Tahiti ha inoltre consentivo di avviare un percorso condiviso con il direttore (Cristian Robert) della Casa editrice “Au vent des Iles” di Tahiti per la pubblicazione /traduzione delle ricerche antropologiche del gruppo di docenti e studenti italiani esperti dell’area e membri del MEO. Il periodo successivo al convegno è stato volto a riallacciare i legami nei contesti di ricerca indagati negli anni precedenti, muovendosi tra Tahiti e le isole di Moorea, Raiatea e Tahaa. L’attenzione si è inizialmente focalizzata sui processi di patrimonializzazione in atto in questi universi insulari legati all’Unesco e ad altre istituzioni internazionali, francesi e polinesiane, e alle contro-strategie e contro-tattiche messe in atto da differenti attori locali. I contatti, le interviste e la condivisione della vita quotidiana sia con accademici francesi da lungo tempo inseriti nel contesto tahitiano, sia con direttori di musei e di centri culturali, intellettuali, esperti, archeologi, attivisti e rappresentanti di associazioni ma’ohi hanno caratterizzato questo inizio di lavoro sul campo. I confronti qui evocati, come l’immersione nella vita di alcune famiglie ma’ohi, hanno confermato la centralità e le nuove forme che in questi anni hanno acquisito la riscoperta e valorizzazione delle tradizioni. Simili pratiche sono fortemente intrecciate alla delicata “questione fondiaria”, segnata a sua volta dalle complessità di un pluralismo giuridico, in cui il Codice civile francese è ripensato attraverso le pratiche genealogiche e il ritrovato ruolo dell’oralità. In un contesto politico in fermento (con le imminenti elezioni) e in mutamento, tali fenomeni s’intrecciano con la sempre più impellente questione dei cambiamenti climatici associata alle rivendicazioni contro le conseguenze delle sperimentazioni nucleari condotte dalla Francia fino a metà degli anni Novanta. Questo primo campo ha così portato a dialogare con alcuni esponenti dei movimenti impegnati a rimettere in atto azioni di tutela tradizionale come il Rahui – sistema di difesa dei beni comuni come zone di pesca, lagune, foreste e altro ancora – o a sostenere nuove e inedite politiche identitarie basate sulle connessioni con gli altri isolani dell’Oceano Pacifico. Parallelamente, Cinzia Settembrini ha avviato i primi passi per un’indagine sul ruolo delle donne nella navigazione tradizionale con le piroghe; sulla diffusione, la rappresentazione e le tattiche per far fronte alle situazioni di violenza, nel privato dello spazio domestico o nel pubblico; sul ruolo dell’associazionismo nella promozione di campagne sulla salute sessuale, riproduttiva e alimentare. In tali direzioni, la stessa ha soggiornato in alcune Isole della Società, confrontandosi sia con la letteratura su questi temi (conservata, ad esempio, nella biblioteca dell’Università della Polinesia francese, nella biblioteca di Uturoa e nel Service de la Culture e du Patrimonie a Tahiti) sia con numerosi attori locali.
Pubblicazioni
Aria, M.
Volumi
2016 I Doni di Mauss. Percorsi di antropologia economica, Roma, Cisu;
2007 Cercando nel vuoto. La memoria perduta e ritrovata in Polinesia Francese, Pisa, Pacini.
Curatele e interventi
2016 Aria, M., Favole, A., Paini, A. (a cura di), Nuovi fermenti dell’antropologia oceanistica italiana, Numero monografico de L’Uomo, n.2, Roma, Carocci;
2014 Paini, A., Aria, M. (a cura di), La densità delle cose. Oggetti ambasciatori tra Oceania ed Europa, Pisa, Pacini;
2015 Aria, M., Favole, A., “La condivisione non è un dono”, in L’arte della condivisione. Per un’ecologia dei beni comuni, Torino, Utet, pp. 23-44;
2014 “La lunga vita dei marae della Polinesia Francese”, in Aria, M., A. Paini (a cura di), La densità delle cose. Oggetti ambasciatori tra Oceania e Europa, Pisa, Pacini, pp. 115-151;
2014 Aria, M., Paini, A., “Il terzo spazio degli oggetti ambasciatori. Introduzione”, in Aria, M., A. Paini (a cura di), La densità delle cose. Oggetti ambasciatori tra Oceania e Europa, Pisa, Pacini, pp. 5-35;
2014 “Dans la vallée des tapu et des taura. Histoire, Terre, ancêtres à Taaha (îles de la Société)”, in F. Angleviel (a cura di), La Mélanésie. Actualités et Etudes, Paris, L’harmattan, pp.121 139;
2011 Aria, M., Favole, A., “Passeurs culturels, patrimonialisation partagée, créativité culturelle en Océanie francophone”, in G. Ciarcia (a cura di) Passeurs de mémoire, miroirs de l’ethnologie, Paris, Karthala, pp. 213-237;
2007, “Alcune riletture antropologiche di Marcel Mauss”, in M. Aria, F. Dei, a cura, Le culture del dono, Roma, Meltemi, pp. 181- 219;
2007 “Mostrare e nascondere: strategie e percorsi di ri-territorializzazione a Faaaha – Polinesia Francese”, in P. G. Solinas a cura, Campo, spazio, territorio: approcci antropologici, Catania, Ed. It, pp. 139-162;
2007 “Camminare sul marae e le sue conseguenze. La ricerca sul campo e le esperienze straordinarie”, in C. Gallini, G. Satta, a cura, Incontri etnografici. Processi cognitivi e relazionali nella ricerca sul campo, Roma Meltemi, pp. 68-94.
Gallo, M.
2021 Aria, Matteo, Gallo, Matteo & Tuzi Grazia, «Music and Politics in Oceania. Anthropological and ethnomusicological perspectives», L’uomo Società tradizione e sviluppo, ed. OJS, Roma, vol XI, n.1.
2021 Gallo, Matteo «La me´moire de la fore’t. Rede´couverte et transmission des savoirs dans la valle´e de We¨te´, Nouvelle-Cale´donie», Journal de la Socie´te´ des Oce´anistes, Journal de la Société des Océanistes, Spécial issue « Apprentissage, (re)construction et (re)valorisation des savoirs en Oceanie», n.153, pp. 259-274.
2021 Aria, Mateo & Gallo, Matteo, “Risvegli musicali oceaniani. Tra rigenerazioni culturali e rivendicazioni politiche”, L’Uomo Società tradizione e sviluppo, special issue “Music and Politics in Oceania”, ed. OJS, Roma, vol. XI, n.1
Gentilucci, M.
2022, La montagna e il capitale. Il cammino kanak del nichel, Milano: Prospero Editore.
Lattanzi, F.
2021, I canti in memoria di Teraupoo e Matahi. Il ritorno degli eroi della guerra per l’annessione delle Isole Sottovento (Polinesia Francese), L’Uomo Società Tradizione Sviluppo, v.11 n. 1 (2021)
Link
Lauree Magistrali o Scuole di Dottorato collegate
Laurea Magistrale in Scienze Antropologiche ed Etnologiche, Sapienza Università di Roma
Dottorato in Antropologia culturale ed Etnologia, Sapienza Università di Roma