La pandemia da Covid-19 ha indubbiamente costituito un evento marcatore nel campo della salute, della malattia, dei percorsi di cura e delle rappresentazioni del corpo. L’emergenza sanitaria che ha colpito l’Italia dai primi mesi del 2020 ha mostrato lacune strutturali relative all’articolazione delle politiche sanitarie e di salute pubblica, all’organizzazione delle istituzioni ospedaliere, dei servizi sanitari nazionali e, più generalmente, del lavoro di cura svolto al loro interno. Parallelamente si sono resi evidenti i molteplici limiti delle forme di accompagnamento delle diverse categorie di pazienti, oltre che le disparità sociali sia nelle forme di esposizione al virus, sia negli effetti generali che la situazione pandemica ha prodotto sul benessere psico-fisico delle persone alla luce di ineguali condizioni familiari, abitative e lavorative, rapporti di genere e tra generazioni.
Ci sembra possibile rintracciare tensioni politico-istituzionali, socio-sanitarie, tecno-scientifiche ed etico-morali che caratterizzano questo momento storico di incertezza e i futuri sviluppi di questa fase. Tra queste:
• Tendenza all’affidamento versus sfiducia nei confronti della medicina e della scienza (messa in discussione delle competenze e del potere salvifico dei medici; diffidenza nei confronti dei vaccini; pratiche di selfmedicine).
• Gerarchia dei saperi nel rapporto medico/paziente versus condivisione delle esperienze di malattia (esposizione al virus e morte/malattia dei professionisti sanitari, oltre che dei pazienti, riconoscimento di una umanità comune).
• Politiche incentrate sulla sopravvivenza del corpo versus scarsa attenzione al benessere globale delle persone (situazione pandemica e misure di isolamento/contenimento come causa o rafforzamento di comportamenti a rischio, patologie psichiatriche, tendenza alla depressione e altre forme di sofferenza).
• Gestione dell’urgenza versus gestione della cronicità (pandemia come fattore di incremento di una gerarchia tra patologie e bisogni sanitari).
• Diritto alla salute e diritto alla cura versus disuguaglianze nell’accesso ai servizi e nelle forme di cittadinanza sanitaria.
• Politiche dello stato versus partecipazione comunitaria (welfare di comunità, percorsi di accompagnamento e di sostegno dal basso, pratiche di assistenza informali dentro e fuori lo spazio domestico, azioni riparatrici alle carenze dello stato e alla mancanza di risorse pubbliche).
Il panel si propone di riflettere su queste e altre possibili tensioni legate alla situazione pandemica e post-pandemica a partire da contributi inerenti all’ambito dell’antropologia medica, della salute, della cura, del corpo e della malattia. Si attendono analisi incentrate su elaborazioni teoriche, esperienze di ricerca realizzate attraverso l’impiego del classico metodo etnografico o ancora esperienze basate su percorsi di attualizzazione dei metodi di ricerca e del ruolo della disciplina antropologica nel dibattito pubblico.
Keyword: Pandemia da Covid-19, politiche sanitarie e di salute pubblica, diritti e disuguaglianze in salute, pratiche di salute comunitaria, ruolo sociale della scienza
Riferimenti bibliografici
- Trout, L. J., Kleinman, A., (2020), Covid-19 Requires a Social Medicine Response, Frontiers in sociology, Vol. 5, https://doi.org/10.3389/fsoc.2020.579991
- Schirripa, P., (2014), Ineguaglianze in salute e forme di cittadinanza, in «AM. Rivista della Società Italiana di Antropologia Medica», 16 (37), pp. 59-80.
- Seppilli, T., (1996), Antropologia Medica: fondamenti per una strategia, in «AM. Rivista della Società Italiana di Antropologia Medica», 1 (1-2), pp. 7-22.
- Singer, M. et al. (2017) Syndemics and the biosocial conception of health, in «Lancet» Vol. 389 (10072), pp. 941-950.