24 Gennaio 2023

4ยฐ Convegno Nazionale della SIAM

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In un orizzonte sociale logorato da crescenti minacce e da tragedie giร  accadute o in corso (la pandemia, il riscaldamento globale, le contaminazioni dellโ€™ambiente da parte di agenti tossici, il conflitto bellico in Europa che si aggiunge a quelli ininterrotti dellโ€™Africa postcoloniale o in Medio Oriente, lo spettro di una guerra nucleare), il bisogno di ritornare al pensiero di Ernesto de Martino e al suo progetto incompiuto sulle apocalissi si fa per lโ€™antropologia italiana quanto mai urgente. E urgente diventa, al tempo stesso, immaginare un impegno concreto perchรฉ lโ€™antropologia medica possa offrire, nel segno di quello che รจ stato lโ€™insegnamento di Tullio Seppilli, un contributo critico allโ€™analisi e allโ€™ideazione di possibili soluzioni per lโ€™attuale crisi sanitaria, ecologica, sociale.

Il 4ยฐ convegno della Societร  Italiana di Antropologia Medica vuole essere un tempo di confronto, di riflessione e di scambio al quale molte e molti hanno contribuito in questi mesi immaginando possibili temi di discussione, in un orizzonte segnato dalle sfide di una sindemia che ancora non รจ cessata, e di quelle che si annunciano. Non si tratta di riflettere soltanto sui temi della malattia, della morte o della salute, nรฉ di analizzare le vecchie e nuove forme di disuguaglianza che marcano sempre piรน lโ€™accesso alle risorse sanitarie, ma di riconoscere in anticipo โ€“ con gli strumenti della nostra disciplina, e con il dialogo serrato con altri ambiti di sapere โ€“ i segni della minaccia e del pericolo e ideare contromisure e soluzioni praticabili ed efficaci. Lโ€™incontro ha dunque lโ€™ambizione di interrogare i numerosi scenari di incertezza del nostro tempo: dalla condizione di coloro che provengono dal teatro di una guerra a noi vicinissima, alle faglie aperte dalla crisi pandemica nel rapporto fra cittadini e istituzioni, nel segno di unโ€™ingiustizia sanitaria la cui mappa รจ stata scritta anche con lโ€™ineguale disponibilitร  dei vaccini e con le politiche che hanno intrecciato il riconoscimento della loro efficacia con il diritto alla mobilitร  internazionale.

Muovendo dallโ€™analisi del ruolo che hanno oggi le tecnologie mediche nel disegnare lโ€™ordine sociale delle cose e delle persone (spesso attraverso quelli che sono fra gli indici piรน sensibili dellโ€™esperienza dellโ€™essere al mondo: il tono dellโ€™umore e il dolore), il convegno vuole interpellare anche i contraddittori profili della giustizia riproduttiva e lโ€™emergere di forme di sofferenza che direttamente si collegano al deterioramento degli ambienti di vita o alla percezione di una catastrofe che mina i presupposti stessi dellโ€™abitare. Una nuova forma di angoscia territoriale che, se rinvia ancora una volta alle intuizioni demartiniane, dallโ€™altro invita i partecipanti a interrogare le trasformazioni degli immaginari apocalittici. Lo sforzo al quale lโ€™incontro invita tutte e tutti รจ, infine, pensare questi problemi, queste inquietudini e questi orizzonti di crisi anche con gli occhi e le categorie di chi ha giร  sperimentato lโ€™apocalisse, facendo tesoro di quei saperi minori che โ€“ di fronte allโ€™apocalisse coloniale, alla cancellazione dellโ€™habitat dei popoli che la subirono, al crollo del loro tasso riproduttivo โ€“ hanno reagito e pensato ai modi per sopravvivervi. รˆ anche alla luce di tali sguardi ed esperienze alternativi a quelli egemonici, e alle opzioni che essi prefigurano, che lโ€™antropologia puรฒ contribuire a ideare, proporre e attuare forme di vita associata, di gestione delle crisi e dei confitti, di tutela e promozione della salute che possano configurarsi come soluzioni percorribili alle apocalissi oggi incombenti.

 

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